Siamo d’accordo: ciò che può far bene alla salute, propria e dell’ambiente che ci circonda, può nuocere gravemente alla salute del proprio portafoglio, soprattutto in tempi di crisi. Ma chi è disposto a immolare sull’altare del risparmio come vittima sacrificale la propria sicurezza rinunciando nello stesso tempo a dare il proprio contributo, seppur piccolo, ma irrinunciabile alla salute del pianeta?
A volte l’amor proprio e il senso civico hanno bisogno di un aiutino per restare a galla e così c’è voluta una legge, in passato, per rendere obbligatorio il controllo delle caldaie.
La procedura la conosciamo un po’ tutti, per esperienza diretta: si chiama un tecnico specializzato che fa il check up al nostro impianto e periodicamente mette un bollino sul modulo, da pagare oltre il costo dell’intervento.
Gli enti locali, per i comuni sotto i 40 mila abitanti la competenza è della Provincia (a Massa-Carrara in pratica tutti tranne i due comuni principali), sono tenuti a mettere in piedi un meccanismo di controllo dell’avvenuta verifica sugli impianti su un campione del 5%.
Per la Provincia di Massa-Carrara è scaduto il contratto con la società che si occupava di questa attività e attualmente a Palazzo Ducale si sta lavorando per individuare il soggetto che dovrà riprendere i controlli.
Il fatto che in questa fase, in pratica, non si svolga questo tipo di attività, comunque, non deve far credere, al netto del sano buon senso comune, che sia venuto meno l’obbligo previsto dalla legge: è come voler credere che la rimozione di un autovelox da un centro abitato significhi libertà di sfrecciare ad alta velocità, o, peggio ancora, che siano venuti meno i rischi connessi a questa pratica.