La notizia è che la Provincia di Massa-Carrara anche quest’anno è riuscita ad approvare il bilancio di previsione, scongiurando uno sbilancio di quasi 5 milioni di euro che avrebbe potuto aprire le porte alle procedure di pre dissesto. Il consiglio provinciale ha infatti approvato in via definitiva, dopo l’adozione di mercoledì 12 luglio ed il parere favorevole della assemblea dei sindaci, il Documento unico di programmazione 2017. Una sorte non scontata viste le premesse e considerato che 15 province italiane non chiudono il bilancio (tra queste La Spezia, Pistoia e, ancora a rischio Lucca e Grosseto: proprio per questo c’è stato un ulteriore rinvio al 30 settembre per l’approvazione).
Sui conti di Palazzo Ducale pesano i “prelievi forzosi” che lo Stato sta portando avanti sui conti delle province (7 miliardi in tre anni) grazie alla legge di stabilità del 2015 e a precedenti interventi normativi. Nel 2017 la previsione di entrate proprie della Provincia è di 15 milioni 800 mila euro (imposta rc auto, Ipt e addizionale rifiuti): lo Stato ne preleva 12 milioni 649 mila, cioè l’82%.
Come è stato possibile chiudere il bilancio? Innanzitutto grazie all’azione delle Province e dell’Upi, l’associazione che le riunisce, è stato possibile arrivare, con la manovra della scorsa primavera, alla parziale “sterilizzazione” del miliardo aggiuntivo previsto per il 2017. Poi aggirando la normativa in materia di bilancio, e i principi di finanza pubblica, come nei precedenti 2 anni. Le Province in pratica sono state autorizzate dallo Stato a non presentare il bilancio pluriennale, dicendo in questo modo addio alla programmazione, inoltre si è potuto applicare alla spesa corrente l’avanzo libero (3 milioni 670 mila euro) e l’avanzo vincolato (1 milione 695 mila euro derivato dalla vendita del patrimonio edilizio), cioè quello che per legge deve essere destinato alla spesa per investimenti “in violazione dei principi costituzionali” come è stato detto a più voci sia in consiglio che i assemblea dei sindaci. Negli ultimi due anni, in questo modo la Provincia ha dovuto “rinunciare” ad un piano di investimenti di oltre 7 milioni di euro.
Infine le province sono state autorizzate alla rinegoziazione dei mutui, cosa già avvenuta nel 2015, permettendo un risparmio con effetto immediato sul 2017, ma spostando al 2018 ben oltre 3 milioni di pagamenti dovuti.
“Se abbiamo scongiurato il pericolo, se ci troviamo una discreta somma da poter utilizzare nel 2017 lo si deve anche alla gestione oculata dei bilanci da parte di chi ci ha preceduto – ha dichiarato il presidente della Provincia, Gianni Lorenzetti”, senza dimenticare comunque che il “gruzzoletto”, come lo ha definito qualcuno, si è determinato grazie ad un artificio contabile, comunque ammesso in via straordinaria.
Un’occhiata al piano delle opere: per la viabilità provinciale nel bilancio 2017 ci sono a disposizione circa 2 milioni e 200 mila euro. Tra i vari interventi (considerati i più cospicui) 900 mila per la manutenzione straordinaria e i piani viabili, 264 mila per il ripristino di scarpate, 220 mila per le barriere stradali, 235 mila per il ripristino di movimenti franosi su SP 58 (quest’ultimo con fondi vincolati dalla Regione Toscana). Il resto va in interventi di minore importo, a cominciare dal piano neve. “Qualcosa si può fare sulle strade provinciali – ha precisato il presidente Lorenzetti – ma se dovessimo guardare alle reali necessità dei circa 700 km di strade, ogni anno avremmo bisogno di un piano pari ad almeno 7 milioni di euro”. Basti considerare che l’Anas per la manutenzione e gli investimenti sulle strade statali ogni hanno ha disponibilità di bilancio per circa 22 mila euro al Km. La Provincia, quest’anno, potrà permettersi il “lusso” di circa 3 mila euro a km, pari a circa il 77% in meno.
Il programma di interventi sugli edifici provinciali, quasi per intero destinato ai 26 edifici scolastici, prevede in investimento di 1 milione 685 mila euro. Ma anche qui la Provincia avrebbe bisogno nel 2017 di almeno 7 milioni di euro per poter affrontare le necessità. La cifra maggiore, anche quest’anno, viene destinata agli intradossi per la sicurezza dei soffitti (550 mila euro), 520 mila euro per la manutenzione straordinaria (tra cui 185 mila per la realizzazione della tensostruttura palestra con servizi interrati del Liceo Scientifico e 150 mila euro per il palazzo Ducale), 170 mila andranno alla diagnostica strutturale degli edifici, 80 mila alla riqualificazione degli impianti, 70 mila per la progettazione della certificazione sulla prevenzione degli incendi, il resto in altri piccoli interventi.