Chiusa la sesta edizione del Festival Sottosopra

È stato il momento conclusivo di un percorso iniziato nelle scuole per sensibilizzare gli studenti sui temi dell’integrazione, dell’intercultura e dei diritti negati, trovando nella scuola il luogo privilegiato per una possibile integrazione. Parliamo della prima giornata di Sottosopra, il festival della cooperazione decentrata e della pace promosso dalla Provincia di Massa-Carrara, che si è svolta al Palazzo Ducale di Massa con protagoniste le scuole che hanno preso parte al percorso iniziato con una serie di laboratori.

La prima giornata di Sottosopra si è aperta nella Sala della Resistenza con “I ragazzi raccontano i ragazzi”, protagonisti  gli alunni della media Parini, che hanno seguito un laboratorio di Amnesty International, e quelli della Staffetti, che hanno preso parte ad un percorso  con “Globularia”.

Nell’atrio del Palazzo protagonisti sono stati prima gli alunni delle elementari di Santa Lucia, Forno, Doganella e Giromini con le canzoni imparate durante un laboratorio musicale, poi è stata la volta delle classi 2^ e 4^ C del Liceo scientifico Fermi di Massa con un brano di percussioni imparato sempre in un laboratorio.

La mattinata si è chiusa con gli allievi dell’alberghiero Minuto che hanno interpretato il tema della differenza con un buffet di cibi etnici.

Il festival  si è chiuso giovedì 5 giugno all’Iti diMassa on la proiezione del documentario “18 IUS SOLI – Il diritto di essere italiani” (www.18-ius-soli.com/ ) con la presenza del regista Fred Kuwornu.

Patrocinato dal ministero degli Affari Esteri, finalista del Premio di giornalismo Ilaria Alpi 2012, è il primo documentario italiano ad affrontare il tema del diritto di cittadinanza per chi è nato e cresciuto in Italia da genitori immigrati. Diretto e prodotto nel 2012 dal regista bolognese Fred Kuwornu , racconta con il linguaggio del documentario la storia di alcuni nuovi Italiani, ma al tempo stesso promuove il dibattito legislativo e culturale sul diritto di cittadinanza per chi nasce in Italia sebbene da genitori immigrati. Storie reali di ragazze e ragazzi tra i 18 e 22 anni di Seconda Generazione che hanno come minimo comune denominatore il problema del non aver ancora ottenuto la cittadinanza italiana per i più svariati motivi. Sono ragazzi nati in Italia, figli di immigrati: studiano nel nostro Paese, parlano la nostra lingua e i nostri dialetti, molto probabilmente non sono nemmeno mai stati nel paese d’origine dei loro genitori né spesso ne parlano la lingua. Eppure non sono riconosciuti cittadini italiani come tutti gli altri. Per ottenere la Cittadinanza italiana devono infatti sottoporsi , al compimento del 18° anno di età ad un iter burocratico lungo e complesso, che non sempre termina con esiti positivi per il richiedente, con conseguenti e inevitabili gravi problemi di inserimento sociale e di identità.

All’iniziativa era presente anche il Sindaco del Comune di Massa Alessandro Volpi, che ha ricordato come di recente sia il Comune di Massa che quello di Carrara hanno approvato un ordine del giorno sulla concessione della cittadinanza onoraria ai bimbi figli di immigrati nati nel territorio

Pubblicato: 03 febbraio 2015
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