Acqua depurata, refrigerata e magari, se si è amanti delle bollicine, gasata…da una fontanella pubblica allacciata all’acquedotto. Non è il sogno “stralunato” di qualche ambientalista incallito perché questo, strano a dirsi, sarà realtà nei 14 comuni della Lunigiana grazie ad uno dei progetti finanziati dalla Provincia di Massa-Carrara attraverso un bando destinato a prevenire e ridurre la produzione di rifiuti.
Ma che c’entra l’acqua con i rifiuti? C’entra eccome perché a sparire in una sorta di incantesimo saranno tonnellate di bottiglie di plastica, un’ottantina circa, pari ad una riduzione complessiva del materiale del 25%.
Ma che c’entra l’acqua con i rifiuti? C’entra eccome perché a sparire in una sorta di incantesimo saranno tonnellate di bottiglie di plastica, un’ottantina circa, pari ad una riduzione complessiva del materiale del 25%.
“Abbiamo promosso un bando, mettendo a disposizione circa 145 mila euro, chiedendo di presentare progetti per contrastare la produzione di rifiuti – ha dichiarato Livio Grillotti, assessore all’ambiente della Provincia di Massa-Carrara – raccogliendo 7 idee progettuali e finanziandone 3. Affrontare il problema a monte fa parte delle nuove direttive a livello europeo e quindi chiedevamo progetti la cui efficacia non fosse limitata nel tempo ma una volta essa a regime permettesse una riduzione nello specifico pari al 15%.
L’ottica verso la quale ci stiamo muovendo – ha concluso Grillotti – è quella di premiare chi riduce contribuendo anche a far crescere una cultura diversa”.
L’ottica verso la quale ci stiamo muovendo – ha concluso Grillotti – è quella di premiare chi riduce contribuendo anche a far crescere una cultura diversa”.
Ad aggiudicarsi una buona fetta del finanziamento, al quale si affiancherà un cofinanziamento locale pari al 30%, è stata la Comunità Montana della Lunigiana con il progetto Le vie dell’acqua in Lunigiana attraverso l’installazione di 14 fontanelle, una in ogni comune, per acqua di elevata qualità. Non fontanelle qualsiasi, ma speciali, in grado cioè di fornire un’acqua, che di per sé in Lunigiana è già di buona qualità, ulteriormente depurata, attraverso quattro tipi di filtraggio a cui va aggiunta la sterilizzazione a raggi ultravioletti, refrigerata e, se si vuole, attraverso l’attivazione di un pulsante piezoelettrico, addizionata di anidride carbonica, cioè gasata.
Simile a questo il progetto di Bagnone che oltre ad aderire a quello delle fontanelle ne ha presentato uno suo per acqua depurata nella propria scuola che va dalla materna alle medie.
Il risultato atteso? Un risparmio diretto per le famiglie di circa 250 euro all’anno, che non è poco a questi chiari di luna. A questo va aggiunto il risparmio energetico e finanziario per la comunità (oltre 2 milioni di bottiglie di plastica da 1,5 litri): tradotto in peso circa 80 tonnellate di plastica in meno. A questo aggiungete che da studi di settore risulta che per produrre una bottiglia di plastica si consumano 7 litri d’acqua, 162 grammi di greggio, producendo 100 grammi di CO2 (anidride carbonica) e che il costo dello smaltimento di ognuna è pari a 8 centesimi….
La plastica è il grande nemico anche del terzo progetto, quello del comune di Montignoso: qui si agisce direttamente sulle mense scolastiche, sempre attraverso la depurazione dell’acqua di acquedotto, ma anche eliminando stoviglie, bicchieri e posate usa e getta, con l’acquisto di materiale riutilizzabile, infrangibile, lavabile in lavastoviglie: il risparmio? 14 mila bottiglie, 9000 piatti, 4600 bicchieri, 14 mila posate.
Il successo di un’operazione come questa passa anche dalla conoscenza e dalla sensibilizzazione: a questo sarà dedicata una parte dei progetti con le difficoltà che comporta da sempre il cambiare abitudini sociali e stili di vita.