Dal PNRR quasi 11 milioni per l’Ipsia Barsanti di Massa

Buone notizie per la Provincia di Massa-Carrara sul versante del PNRR, il Piano nazionale di ripresa e resilienza: la candidatura presentata nello scorso mese di febbraio e relativa al progetto di demolizione  e ricostruzione dell’Ipsia Barsanti di Massa è stata ammessa ad un finanziamento pari a 10 milioni 982 mila 400.

La graduatoria approvata dal Ministero dell’istruzione sulla Missione  2 del Pnrr, relativa alla costruzione di nuove scuole mediante sostituzione di edifici, ha finanziato in tutta Italia 216 interventi, di cui 27 tra province e città metropolitane: la Provincia di Massa-Carrara è l’unica in Toscana ad esservi inserita utilmente.

“È per noi motivo di grande soddisfazione aver raggiunto questo obiettivo – ha dichiarato il presidente della Provincia di Massa-Carrara, Gianni Lorenzetti. È la conferma del grande lavoro che abbiamo fatto e continuiamo a fare sulle scuole superiori all’interno della Amministrazione provinciale, con i finanziamenti già ottenuti e con questo ulteriore sul PNRR. È la dimostrazione di una squadra che lavora in maniera coesa: dai dipendenti, tecnici e amministrativi, fino al Consiglio provinciale. È comunque  solo un primo risultato di una sfida che continua e diventa più impegnativa perché il PNRR assegna scadenze una dopo l’altra fino all’ultima che fissa la fine dei lavori entro il 31 marzo 2026”.

L’edificio del Barsanti risale, come epoca di costruzione, al 1958 datato quindi anche dal punto di vista della funzionalità rispetto a quelle che sono le esigenze di una scuola moderna. La Provincia l’aveva sottoposto negli ultimi anni ad un processo di verifica di vulnerabilità che aveva messo in evidenza la non economicità di un intervento di adeguamento: da qui la decisione di prevedere la demolizione e la ricostruzione dell’ala principale.

Ma come sarà il nuovo Barsanti? Lo dice già il nome della piattaforma ministeriale sulla quale sono stati pubblicati avvisi e graduatoria: Futura, la scuola per l’Italia di domani. Sarà dunque in primo luogo un edificio attento all’efficientamento energetico nel rispetto delle più recenti normative per quanto riguarda il rispetto del principio di non recare danno all’ambiente.

Sarà un edificio con un occhio di riguardi ai principi relativi agli spazi che in chiave pedagogica vivono più come ambienti aperti, diversificati, articolati tra di loro e riconfigurabili, con un filo rosso a fare da collante e che risponde al nome di benessere declinato in diverse modalità per garantire quello fisico, quello olfattivo e della qualità dell’aria per gli utenti (si pensi solo all’esigenza del ricambio per evitare elevate concentrazioni di anidride carbonica che influiscono sulla capacità di concentrazione). Ma la nuova scuola punterà anche al benessere termo-igrometrico, garantendo risparmio energetico e comfort ambientale, il benessere ottico-luminoso e visivo e, per finire quello acustico.

Il costo dei lavori è stimato in 8 milioni e 500 mila euro a cui vanno aggiunti gli oneri di legge, l’iva e le spese di progettazione.

Adesso si apre una fase, curata dal Ministero che porterà alla scelta di chi farà lo studio di fattibilità preliminare, ma il Pnrr vede già tutte le scadenze perentorie già fissate: entro la fine del 2022 dovrà essere assegnata la progettazione definitiva ed esecutiva. Entro il 30 giugno del 2023 andranno poi validati i progetti, mentre l’aggiudicazione dell’appalto dovrà avvenire non oltre la fine del 2023, poi l’avvio dei cantieri e la fine dei lavori: entro il 31 marzo 2026.

 

Pubblicato: 06 maggio 2022
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