Dieci anni fa il terremoto in Lunigiana

Il 21 giugno 2013, una forte scossa di terremoto, di magnitudo Richter 5.2, fu registrata dall’INGV alle 12,33 locali nell’area delle Alpi Apuane. L’epicentro, ad una profondità di 5,2 km, venne localizzato nel distretto Lunigiana, fra i Comuni di Casola in Lunigiana e Fivizzano, in Provincia di Massa-Carrara ed il Comune di Minucciano, in Provincia di Lucca ed è stata avvertita in tutto il nord e centro Italia: a Milano fu evacuata la Borsa così come in molte altre città furono evacuati molti edifici.

Questo evento era stato preceduto da una scossa di magnitudo 3.4 alle 21:41 del 15 giugno, sempre nella stessa area, ed avvertita in maniera nitida anche nei Comuni di costa e della Versilia.

Nel gennaio dello stesso anno invece, una sequenza sismica iniziata alle 15:48 del 25 con una scossa di M 4.8 a nord-est di Castelnuovo Garfagnana, interessò maggiormente la Garfagnana.

L’evento del 21 giugno diede inizio ad una lunga sequenza sismica che fece registrare dall’INGV fino al 31 dicembre di quell’anno, quasi 3000 sismi (al link Lista Terremoti aggiornata in tempo reale » INGV Osservatorio Nazionale Terremoti viene riportata tutta la sequenza fino al 31/12, nell’area ricompresa a 30 km dalla scossa principale), di cui 30 di Magnitudo uguali o maggiori a 3.0 e fra queste le repliche principali con Mw magiore o uguale a 4.0 furono registrate lo stesso 21 giugno alle 14:12 con Mw 4.0, alle 17:01 del 23 giugno con una Mw 4.4 ed il 30 giugno alle ore 16:40 con una Mw 4.5.

(per approfondimenti: Apuane 2013 – Regione Toscana; Sequenza in Lunigiana 2013 – INGVterremoti; Eventi sismici nelle Province di Lucca e Massa Carrara del 21 giugno 2013 – Regione Toscana)

La forte scossa del 21 giugno ha fatto riecheggiare la paura dell’ultimo importante evento di Mw  4.9 del 10 ottobre del 1995, ma soprattutto ha riportato alla mente i racconti di chi visse nel 1920, quando il 7 settembre un terremoto stimato di magnitudo 6.5 (Provincia di Massa-Carrara » Il terremoto del 7 settembre 1920 ), portò distruzione e morte nelle valli della Lunigiana e Garfagnana.

Fortunatamente, in quell’estate del 2013, non vi furono vittime, ad eccezione di 4 contusi ed una persona colta da infarto per la paura. Molte invece la abitazioni, le chiese ed altre strutture che risultarono più o meno gravemente danneggiate, anche se i danni al patrimonio immobiliare furono, tutto sommato e nonostante l’intensità della magnitudo, contenuti seppur diffusi e riguardarono soprattutto edifici vecchi o comunque con un cattivo stato di manutenzione.

Questo anche, e soprattutto, grazie alla mirata politica di prevenzione antisismica, con l’investimento di notevoli risorse in interventi di ristrutturazione e di messa in sicurezza di edifici che la Regione Toscana ha attuato, a seguito dell’evento del 10 ottobre 1995, attraverso la L.R. n.56 del 30 luglio 1997.

Nel giugno 2013  la macchina dei soccorsi si mise in moto immediatamente e, mentre nei Comuni interessati si aprirono i COC (Centri Operativi Comunali) coordinati dai Sindaci, la Provincia e la Prefettura, gestivano i primissimi soccorsi dalla Sala Operativa Provinciale Integrata e, d’intesa con la Regione, venivano allestivano i primi campi di accoglienza nelle frazioni maggiormente interessate. Monzone, Fivizzano, Equi Terme, Ceserano, Casola, Regnano, Fosdinovo ed in altre località nei Comuni interessati della nostra Provincia, così come nel Garfagnino, le comunità locali con il Volontariato di protezione civile, supportato dalle risorse della Colonna Mobile delle Regione Toscana, organizzavano l’accoglienza per i residenti delle località colpite.

Nel Comune di Casola furono operative anche le Colonne mobili della Regione Liguria e della Regione Marche.

Nei giorni immediatamente successivi, per meglio coordinare i soccorsi e gli interventi di ripristino, vennero attivati i COM (Centri Operativi Misti) a Fivizzano e a Castelnuovo in Garfagnana nella Provincia di Lucca che rimasero operativi per diversi mesi. Nella nostra Provincia, d’intesa con la Prefettura e la Regione, ed in accordo con l’allora sindaco Paolo Grassi del Comune di Fivizzano ed il sindaco Riccardo Ballerini del Comune di Casola, comuni risultati maggiormente colpiti dall’evento nella nostra Provincia, venne organizzato il COM (Centro Operativo Misto) presso il complesso scolastico dell’Istituto Belmesseri a Fivizzano, dove trovò posto anche un centro per l’accoglienza degli sfollati del capoluogo comunale.

Dal COM vennero gestite le esigenze delle varie strutture di accoglienza attrezzate sul territorio provinciale: alla fine di luglio 2013 i posti letto disponibili  erano un totale di 1883, di cui 1054 nel comune di Fivizzano, 500 a Casola in Lunigiana, 280 a Fosdinovo e 49 a Comano.

Ovviamente l’accoglienza venne organizzata per tutti quanti volevano pernottare fuori dalle proprie abitazioni, per paura ma anche e soprattutto per quanti avevano avuto gravi danni alle residenze: sul territorio provinciale furono evacuati 295 nuclei familiari per 581 persone ed al 15 gennaio 2014 rientrarono nelle proprie abitazioni 63 persone (31 nuclei).

Dal COM di Fivizzano furono anche coordinati i sopralluoghi di agibilità degli immobili danneggiati nei Comuni della nostra Provincia. Le squadre di tecnici degli Enti Locali e degli Ordini professionali eseguirono le verifiche sul patrimonio residenziale e produttivo, mentre il MiBAC mise a disposizione tecnici specializzati per la tutela del patrimonio culturale che, assieme ai tecnici regionali dei Geni Civili con il personale dei VVF, verificarono i danneggiamenti agli edifici storici e di culto (SISMA, ATTIVATE LE UNITA’ DI CRISI DI TOSCANA E LIGURIA – Ministero della cultura).

Nei Comuni di Aulla, Casola, Fivizzano, Fosdinovo, Licciana e Mulazzo, vennero eseguite 2444 verifiche di agibilità e di queste 2363 nei soli Comuni di Fivizzano e Casola. 990 furono le inagibilità (comprese l’inagibilità parziale, o per rischio esterno e temporaneamente inagibile). Compresa la Provincia di Lucca i sopralluoghi furono 3210 con 1210 inagibilità complessivi.

(per approfondimenti Open Data elaborati da Commissario Delegato Sisma Apuane – Pagina 1 di 2 (datiopen.it); Geosisma – Regione Toscana, dove sono mappate tutte le verifiche di agibilità effettuate (Sisma Apuane 2013 – Geosisma – Lizmap (regione.toscana.it))

Su tutti i territori interessati dagli eventi furono immediatamente stanziati dalla Regione Toscana 500.000,00 € come primo soccorso, mentre successivamente il Consiglio dei Ministri individuò 4,3 milioni di euro per l’attuazione delle prime misure urgenti e 5 milioni di euro come stanziamento per l’avvio degli interventi di ripristino di strutture e infrastrutture danneggiate. Per i danneggiamenti agli edifici privati furono individuati più di 11 milioni di euro per il ripristino dei danneggiamenti (Sisma del giugno 2013: 11 milioni per le abitazioni danneggiate – Toscana Notizie (toscana-notizie.it).

 

 

 

Pubblicato: 20 giugno 2023
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