Digitale terrestre e assegnazione delle frequenze

 

Apprezzamento per l’impegno del governatore toscano Enrico Rossi, ma preoccupazione per il delicato passaggio al digitale terrestre e per il rischio che parecchi cittadini della nostra regione possano rimanere senza tv e che l’assegnazione delle frequenze possa causare il dimezzamento delle emittenti locali: li ha espressi il presidente della Provincia di Massa-Carrara, Osvaldo Angeli, in una lettera indirizzata al presidente della Regione Toscana.

Angeli in particolare richiama la questione frequenze e emittenti locali. “In Toscana ce ne sono molte – scrive il presidente –  un numero di gran lunga superiore rispetto alle altre regioni italiane. E questo, se vogliamo, è l’indice del pluralismo di informazione che vige in una regione storicamente attenta a garantire e rispettare la voce di tutti. La pluralità dell’informazione, tema annoso in Italia, è la cartina di tornasole del livello di democrazia in un paese. E anche in questo la Toscana non smentisce la sua cultura e la sua storia.

Anche la Provincia di Massa-Carrara può contare su una realtà dinamica di emittenti televisive sempre attente a raccontare con scrupolo e serietà il quotidiano del nostro territorio. Danno voce alle istituzioni e al contempo anche a tutte le rappresentanze del tessuto sociale dell’intera provincia, con grande sensibilità ed equilibrio.

Al di là del prezioso ruolo sociale e di informazione che svolgono, in questi anni così difficili per il mondo dei media, le emittenti Apuane, non solo sono riuscite a sopravvivere, ma in qualche caso anche a crescere e rilanciare aumentando i propri addetti,  divenendo  imprese che garantiscono lavoro.

Vivo con grande apprensione – conclude Angeli – il passaggio al digitale perché la relativa redistribuzione delle frequenze, se non sufficientemente sostenuta da un’adeguata tutela, rischia di far chiudere i battenti alle nostre emittenti locali con la conseguente perdita di altri posti di lavoro”.

Un aspetto che mi preoccupa molto. I seri problemi occupazionali che affliggono il nostro territorio – conclude Angeli –  non ci consentono di perdere un solo posto in più rispetto a quelli che già abbiamo dovuto sopportare.

 

Pubblicato: 23 settembre 2011
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