Si completa la tripletta della Provincia nel piano triennale regionale dell’edilizia scolastica 2018-2020: dopo lo Zaccagna di Carrara (3 milioni 915 mila euro) l’istituto Alberghiero di Marina di Massa (10 milioni 600 mila euro), anche l’istituto Tacca di Carrara sale di graduatoria e si piazza al quarto posto assoluto (terzo nella graduatoria relativa alle province) per un investimento di 3 milioni 750 mila euro.
Qualcosa non tornava agli uffici della Provincia di Massa-Carrara dopo aver visto che il progetto era al 324° posto nonostante fosse stata seguita la stessa procedura per la progettazione esecutiva dello Zaccagna: così era partita una mail con richiesta di chiarimenti alla regione, che a distanza di una settimana ha rivisto la graduatoria facendo così salir sul podio anche il Tacca.
Sale così a oltre 18 milioni la cifra che la Provincia potrà vedersi accreditare nel 2019, la seconda annualità del piano. Nella prima i fondi disponibili erano 95 milioni (suddivisi tra il 60% dei comuni e il 40% delle province): più o meno sarà la stessa cifra anche nel 2019, per cui c’è la certezza che i tre progetti saranno tutti finanziati.
Soddisfatto per questo ulteriore risultato il presidente della Provincia Gianni Lorenzetti, “a dimostrazione di un buon lavoro fatto – ha dichiarato – e di una altrettanto buona scelta politica: quella di finanziare con 300 mila euro del bilancio 2019 la progettazione esecutiva dei tre istituti. E pensare – ha aggiunto – che qualcuno aveva chiesto a più riprese le mie dimissioni dopo le elezioni dell’ottobre 2018. Se le avessi date non avremmo avuto il bilancio, i progetti approvati, né saremmo potuti salire ai primi posti nella graduatoria perdendo l’opportunità di ricevere un finanziamento cospicuo.
Adesso la Provincia e la regione Toscana hanno fatto la loro parte. Adesso è Roma, è il Governo e il Ministero che devono fare la loro e metterci in condizione di appaltare i lavori al più presto”.
Ma vediamo il progetto nel concreto. Si tratta di un intervento di demolizione della parte chiusa, quella di più recente costruzione, e di fedele ricostruzione.
La nuova scuola rispetta la stessa collocazione, la stessa articolazione della sagoma e la stessa volumetria dell’edificio demolito. Anche la distribuzione interna ricalca il vecchio progetto con modifiche minime alla pianta, inserite là dove vi erano delle non conformità alle normative e per adeguarsi ai cambiamenti interni e alle esigenze di isolamento termico-acustico.
L’edificio è a due piani fuori terra con il piano terra rialzato. Le aule sono state dimensionate per un numero di persone pari a 25per un’area minima diè 49 mq, rispettata in
tutte le aule e laboratori.
Al piano terra sono previste due aule, la presidenza, la segreteria, la sala professori, due laboratori di modellazione e un’aula per le esposizioni. Nella parte a nord sono stati mantenuti l’ingresso le scale principali di accesso al primo piano.
L’andamento delle scale è stato variato a causa dell’inserimento dell’ascensore per garantire l’accessibilità ai disabili.
Al primo piano sono previste quattro aule, un laboratorio di pittura, un laboratorio di architettura, un laboratorio di informatica e una sala docenti. Al primo piano, al termine del corridoio, è stata mantenuta la scala d’emergenza per l’esodo che conduce al piazzale interno.
Nella zona a sud è stato rivisto il blocco dei servizi igienici in modo da avere quattro wc per uomini e quattro per le donne più un bagno disabili e uno riservato ai professori.