Voltare pagina e guardare oltre non è solo un’immagine vagamente retorica, e adesso lo si può davvero fare: a Roma presso la sede del Ministero dell’ambiente è stato finalmente firmato, è il caso di dirlo, l’accordo di programma sul SIN, il sito di interesse nazionale di bonifica della Provincia di Massa-Carrara. Adesso si passa davvero ai fatti e da qui prende il via la fase della progettazione e realizzazione del sistema di bonifica della falda.
A firmare questo importante documento, atteso ormai da un decennio dal nostro territorio, sono stati il Ministero dell’ambiente nella persona del Direttore Generale Marco Lupo, la Regione Toscana (assessore Bramerini), la Provincia (presidente Angeli) e la Camera di Commercio (presidente Ricci) di Massa-Carrara, i comuni di Massa (sindaco Pucci) e Carrara (sindaco Zubbani) ed il Consorzio Zona Industriale (presidente Ugolotti). La sigla arriva dopo un lungo percorso al termine di un accordo serrato che ha visto partecipare unitariamente le istituzioni, gli enti e le associazioni interessate.
La vicenda del Sin, come molti ricordano, prende il via oltre un decennio fa, con l’inserimento del nostro territorio nei siti di interesse nazionale, assieme ad altri 54: questo ha comportato che le funzioni di bonifica diventassero di competenza ministeriale e che tutti i procedimenti relativi dovessero essere concordati con lo stesso ministero.
IL Sin di Massa-Carrara è molto esteso: 1600 ettari circa, e ricomprende la zona industriale e una vasta area di Marina di Massa.
La sigla deriva da un precedente accordo siglato nel 2007 che ha dato il via a tutta una serie di studi che hanno dimostrato che è possibile un sistema di bonifica unitario della falda grazie al fatto che si è rilevato che i livelli di inquinamento non sono poi così elevati: è stato possibile evidenziare, tra l’altro, nella zona marina, fenomeni puntuali, in coincidenza con le foci dei torrenti, escludendo un inquinamento diffuso, essendo i contaminati rimasti confinati (conterminati è il termine tecnico) nella zona di falda.
Un primo elemento fondamentale di questo nuovo accordo è quello che si prevede per la bonifica un sistema unitario basato sul concetto della barriera idraulica attraverso le due fasi della messa in sicurezza di emergenza e di bonifica. Il progetto, in particolare, non prevede una palancolatura fisica, ma un sistema basato sulla emungitura della falda, la depurazione attraverso i depuratori e la successiva reimmissione nel sistema acquifero.
Il secondo elemento da porre in evidenza è che l’accordo prevede un concorso alle spese per gli interventi pubblici iniziali grazie alla somma di 2 milioni messa a disposizione dalla Regione Toscana. Per i soggetti privati è prevista la possibilità di andare in transazione direttamente con il Ministero dell’ambiente. Tutto quello che invece riguarda il residenziale potrà essere liberato direttamente dai comuni.
Tutti gli aspetti di dettaglio previsti dall’accordo saranno comunque illustrati nel corso di una conferenza stampa congiunta di tutti i soggetti sottoscrittori locali ed a cui parteciperà anche il Direttore del Ministero Marco Lupo che sarà realizzata subito dopo la registrazione dell’Accordo presso la Corte dei Conti prevista nei prossimi giorni.