Il diritto allo studio degli studenti disabili passa non solo dall’avere garantita la possibilità del sostegno da parte di personale docente ma anche e soprattutto dall’avere a disposizione il servizio di assistenza all’autonomia e alla comunicazione personale, attraverso gli operatori socio educativi, e il trasporto.
Per garantire lo stesso numero di ore agli studenti che hanno necessita di un operatore quest’anno mancava al’appello una cifra di circa 70 mila euro: il costo totale è di 526 mila euro, coperto in parte dalla Provincia di Massa-Carrara (60 mila euro), per la parte restante i fondi provengono dal Ministero e dalla Regione Toscana.
Quella cifra mancante è adesso disponibile: la metterà la Regione Toscana, come ha annunciato il consigliere regionale Giacomo Bugliani, intervenuto a nome dell’assessore regionale Cristinia Grieco, alla conferenza stampa svoltasi al Palazzo Ducale di Massa, promossa dalla Consulta provinciale delle persone con disabilità.
“Il diritto allo studio è un diritto incomprimibile per tutti – ha detto aprendo la conferenza stampa Pierangelo Tozzi, presidente della consulta. Questo vuol dire che deve essere garantito per tutti e non può essere compresso per la mancanza di fondi. Per gli studenti con disabilità questo diritto si riduce: infatti, ad esempio, negli istituti tecnici, i normodotati frequentano per 32 ore settimanali, gli studenti con disabilità, tra sostegno e operatori socio educativi arrivano a 24. Avremo parità di diritti solo quando arriveremo a garantire tutte le ore per tutti, e questo è il nostro obiettivo. Oggi raggiungiamo un risultato, ma non brindiamo, brinderemo quando avremo la pienezza del diritto per tutti”.
Nel suo intervento Tozzi ha anche ringraziato tutti coloro che si sono interessati a questo percorso, istituzioni, a cominciare dalla Provincia, e sindacati, per arrivare a questa soluzione che consente di garantire lo stesso servizio del precedente anno scolastico.
“La Regione – ha aggiunto Bugliani – complessivamente mette a disposizione una cifra di 1 milione e mezzo che nel prossimo bilancio crescerà di otre 500 mila euro”, ma si farà di più anche sul versante politico istituzionale: infatti sarà costituito un tavolo istituzionale che coinvolgerà enti locali, strutture sanitarie e altri soggetti interessati per attuare un percorso che permetta in futuro di adottare un modello virtuoso che eviti urgenze di questo tipo.
Un bisogno che sta crescendo sempre più di anno in anno: nell’anno scolastico 2018/2019, infatti, gli studenti delle scuole superiori provinciali che hanno necessità di un operatore sono 121, nell’ano precedente erano 111, ma solo 3 anni fa, nel 2015 erano 81, con un incremento, quindi, del 50%.