Insediato il nuovo consiglio provinciale

 

Nella Sala della Resistenza del Palazzo Ducale di Massa si è insediato il nuovo consiglio provinciale di Massa-Carrara, formato da 10 consiglieri più il presidente della Provincia che lo presiede. La conformazione è quella scaturita dalle elezioni di secondo livello del 31 ottobre 2018: dopo la riforma delle Province del 2014 infatti queste sono diventate enti di secondo livello e gli organi istituzionale vengono eletti da un corpo elettorale ristretto formato dai sindaci e dai consiglieri comunali in carica che scelgono tra i loro pari chi siederà in consiglio provinciale per un mandato di due anni, in questo caso fino al 2020. Il presidente, invece, viene eletto tra i sindaci in carica ed il mandato dura quattro anni (quello attuale scadrà nel 2020).

I neo consiglieri che dopo la verifica dei requisiti e la convalida sono entrati ufficialmente in carica (che ha carattere gratuito) sono così suddivisi:

4 eletti nella lista centrosinistra per Massa-Carrara (Cristiano Bottici, Claudio Novoa, Stefano Alberti e Giulio Francesconi), 2 nella lista Civici e Democratici (Andrea Vanucci e Claudio Ricciardi) e 4 nella lista Alleanza Provinciale (Omar Tognini, Giammarco Simi, Mariaelena Cresci e Antonio Cofrancesco).

Il presidente Gianni Lorenzetti dopo la convalida ha rivolto un saluto e un augurio di buon lavoro ai consiglieri auspicando e richiedendo la collaborazione di tutti in un momento delicato per tutte le province, soprattutto sotto il profilo finanziario.

Quello che è successo a questi enti è noto – ha detto Lorenzetti. Avevamo molte competenze e una dotazione organica di circa 350 dipendenti , una dozzina di dirigenti: adesso ne abbiamo 131, di cui due dirigenti, con il segretario generale  che svolge il ruolo di terzo dirigente. Le scuole, con diverse decine di edifici, e le strade, 700 chilometri circa, sono le nostre priorità a fronte delle poche risorse che abbiamo da gestire.

In questi ultimi tre anni, sul versante finanziario, lo Stato ci ha prelevato diversi milioni di euro e ce ne ha restituiti solo na parte con le manovre finanziarie, ma ci mancano all’appello qualcosa come oltre 5 milioni di euro che per una provincia come la nostra non è poco.

Abbiamo retto anche grazie alla vendita di parte del nostro patrimonio immobiliare ma siamo stati costretti a destinare le risorse alla spesa corrente invece che agli investimenti.

Per chiudere il prossimo bilancio occorre trovare una somma di 5 milioni di euro: se non lo approveremo perderemo, non potendoli incamerare, il milione e mezzo che dal ministero delle infrastrutture ci è stato assegnato per le strade, ma anche altri finanziamenti.

Nella prossima manovra dovrebbero esserci 250 milioni per le Province, ma i criteri di riparto non sono favorevoli e non rispecchiano quello che ci è stato tolto in questi anni.

Per questo occorre da parte di tutti una assunzione di responsabilità e si rende necessaria la collaborazione di tutti i consiglieri, indipendentemente dalla propria appartenenza, anche per far fronte ai diversi appuntamenti istituzionali”.

 

Diversi gli interventi dei consiglieri (da Simi a Vannucci, da Francesconi a Novoa, da Cofrancesco a Tognini) dai quali è  emersa in primo luogo la necessità di dare una nuova dignità al ruolo delle province sia in termini istituzionali che finanziari (a questo proposito il presidente aveva riferito sullo stato del dibattito a livello nazionale con proposte che vanno dal ritorno all’elezione popolare degli organi, a quella mista che prevede l’elezione a suffragio universale per il solo presidente).

Da parte di tutti gli intervenuti è stata data la disponibilità alla collaborazione, con la richiesta, fatta in particolare dal consigliere Simi, che la collaborazione si sostanzi in un pieno coinvolgimento dei consiglieri.

 

Pubblicato: 20 novembre 2018Ultima modifica: 28 febbraio 2019
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