“Una telefonata ti allunga la vita” recitava un famoso spot pubblicitario: oggi diremmo che non sempre è così perché se ti arriva la chiamata per un allerta meteo e tu non sai cosa fare o non metti in pratica quegli accorgimenti che sono l’abc della protezione civile, allora il rischio che corri può alzarsi.
In molti, scolaresche, famiglie al completo, giovani e meno giovani hanno avuto modo di imparare quali sono le buone pratiche, i gesti e i comportamenti che da soli sono in grado di ridurre il grado del rischio.
Piazza Aranci, a Massa, è stata infatti una delle 103 piazze italiane in cui si è svolta “io non rischio” la campagna di comunicazione del dipartimento della protezione civile giunta alla settima edizione e realizzata con il coordinamento della Protezione civile di Massa-Carrara in collaborazione con il comune di massa, ma che ha avuto come “insegnati” speciali i comunicatori del volontariato della Protezione civile della Misericordia Massa e quelli della Vab Massa.
Come affrontare un’emergenza, prima, durante e dopo declinata nelle tipologie dell’alluvione, del terremoto e del maremoto? Le risposte sono venute dall’allestimento in piazza e dai volontari.
Alluvione. Una parte della piazza è stata dedicata alla storia delle alluvioni che hanno colpito il territorio apuano: fin dal 1844 con Montignoso, per chiudere con il 2014, a Carrara. La conoscenza di quello che è successo per affrontare il presente. Partendo innanzitutto dal sistema di allertamento: saperlo riconoscere e dare il giusto significato. Non tutti sanno ad esempio che l’arancione è il massimo grado per i temporali: e una vela in piazza lo spiegava benissimo. Poi c’erano le carte che spiegavano la pericolosità per le alluvioni diffusa nel territorio, cioè la probabilità che si verifichi un evento in una determinata zona ed è legata soprattutto alla presenza di corsi d’acqua (tre livelli da P1 a P3). Dalla pericolosità si passa al rischio ben visibile in altre carte con gradazione da giallo a viola in quattro livelli, che indica le possibili conseguenze e il danno potenziale.
Conosciuto il rischio i volontari hanno spiegato attraverso materiale illustrativo i comportamenti da mettere in pratica: il più ovvio se sei in zona R4 non puoi certamente andare in cantina.
Nelle tende da campo poi era possibile visionare filmati, vedere come è allestita una tenda d’emergenza.
Terremoto. La difficoltà maggiore deriva dalla non prevedibilità di una o più scosse, per cui nessuno viene avvisato. Però è importante sapere in che zona sismica sei (nella nostra provincia sono due , la 2 e la 3, nella scala si arriva fino alla 4) e soprattutto che il rischio non viaggia in parallelo alla zona perché zone diverse possono avere rischio uguale perché entrano in funzione altri fattori come la vulnerabilità e l’esposizione. E qui occorre essere sempre pronti e aver imparato bene le buone pratiche in tempo di “pace”.
La “didattica” si può mettere i pratica anche con il gioco ed è quello che è successo in piazza con due cacce al tesoro con tappe dislocate in varie zone del centro storico e con quiz da risolvere sono collegati ai rischi del nostro territorio..
E per chi non ha potuto partecipare….o per chi vuole ripassare…si può studiare anche da casa. Basta andare sul sito www.iononrischio.it, del dipartimento nazionale per gli apprendimenti generali. Per conoscere meglio il rischio locale c’è il portale della provincia www.provincia.ms.it nella sezione io non rischio, chi ha dimestichezza con i social su facebook ci sono le pagine Io non rischio e Io non rischio Massa-Carrara. Per essere aggiornati con la protezione civile c’è anche la pagina della Protezione civile Massa-Carrara.