Il presidente della Consulta Provinciale delle persone con disabilità, Pierangelo Tozzi, ha inviato una lettera al presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, e agli assessori alla sanità, Simone Bezzini, e alle politiche sociali, Barbara Spinelli
“In questa seconda fase di emergenza Covid 19 – ha scritto Tozzi – la Consulta Provinciale delle Persone con Disabilità della Provincia di Massa Carrara ritiene doveroso, nel rispetto dello spirito collaborativo che deve animare l’attività di una Consulta, porre all’Amministrazione Regionale alcune riflessioni circa la situazione che si trovano a vivere le persone con disabilità. Dalle testimonianze raccolte e dai fatti osservati nel vissuto quotidiano è veritiero affermare che si stanno ripresentando situazioni che non avremo più voluto vedere.
L’isolamento sociale delle Persone con Disabilità si sta drammaticamente riproponendo ma non è più accettabile che sia il contesto familiare a doversi sostituire a responsabilità che sono delle Istituzioni. Non può divenire la famiglia, nonostante offra la piena garanzia di un seguimento attento e amorevole, il luogo dove si creano i servizi sostitutivi e le opportunità che l’emergenza sanitaria impedisce alle strutture/enti preposti di erogare. La permanenza di un tempo eccessivo in ambito familiare esclude la persona con disabilità dalla vita sociale della Comunità, causando danni non indifferenti e difficilmente sanabili in termini di regressione delle competenze psico-sociali acquisite e perdita di autostima conquistata in condizioni di vita normale. Seconda questione la mancanza di personale sanitario che si dimostra essere la maggiore carenza per curare al meglio le persone, mentre le strutture a sollievo degli Ospedali – pur con ritardo – . si stanno identificando, le risorse umane non si possono improvvisare. Una situazione grave che non deve comunque permettere il reclutamento del personale, soprattutto infermieristico, sottraendolo alle RSA o RSD come purtroppo sta avvenendo.
Sguarnire tali strutture di personale qualificato significa predisporre il terreno per non garantire agli ospiti gli adeguati servizi/prestazioni a tutela della loro salute. Cosi facendo avremo nuovamente situazioni in cui dovrà essere il Servizio Sanitario Nazionale o la Protezione Civile a dover intervenire.
Altra riflessione merita essere fatta per la mancanza del vaccino anti-influenzale che non si trova nelle Farmacie e, i medici di base o Distretti Sanitari erogano nel rispetto di criteri precisi e selettivi.
Diviene spontaneo porsi la domanda: come è possibile non prevedere la vaccinazione per i membri di quei nuclei familiari dove vive una persona con disabilità?”.