Sarà un intervento innovativo portato avanti nel rispetto di criteri ambientali quello che partirà nel primo lotto previsto per i lavori di recupero e riequilibrio del litorale dalla foce del Frigido, a Massa, fino a quella del Versilia, a Montignoso. Così è stato presentato alla stampa e alle associazioni dei balneari nel corso della conferenza che si è svolta al termine della aggiudicazione formale della gara all’Ati composta dalle società Prama, D’Oronzo e Lugarini.. Un investimento complessivo di circa 14 milioni di euro per un intervento che si concluderà entro il marzo 2011.
Dopo anni di studi che hanno coinvolto l’Università di Firenze e quella di Bari, dove si sono effettuate le prove in vasca, si parte con quella che ha le caratteristiche per essere definita come la soluzione finale al problema dell’erosione grazie ad una scelta che ha mediato criteri economici e ambientali, sposando la filosofia non di un intervento rigido, in termini di strutture, ma morbido, comprende un’azione di ripascimento.
Un milione di tonnellate di materiale da movimentare per tutto l’intervento: sarebbe stato un’imptto ambientale quasi insostenibile se effettuato esclusivamente per via terra: la soluzione prospettata dall’Ati è invece stata quella di operare per l’80% via mare, attraverso u sistema di pontoni ed una draga: così le 500 mila tonnellate di sabbia necessaria arriveranno dal Po, dove è stata reperita una qualità che per composizione chimica, granulometria e colore è compatibile con quella già presente sul nostro litorale, raggiungeranno il porto della Spezia e da lì proseguiranno per mare. Altre 60 mila arriveranno dal dragaggio del fiume Versilia. Il materiale lapideo proveniente da Carrara (200 mila tonnellate) raggiungerà il porto di Marina di Carrara sfruttando sempre poi il percorso marino; il materiale lapideo proveniente dalle montagne di Massa (200 mila tonnellate) seguirà tre direttrici per suddividere l’impatto del trasporto.
Quattro i tipi di intervento: nel primo tratto, a partire dal fiume Frigido, saranno realizzate due tipi di scogliere soffolte, mezzo metro sotto il pelo dell’acqua, parallelamente alla spiaggia, larghe 35 metri. La prima in materiale lapideo, la seconda in geotubi riempiti di sabbia (pompata dal luogo) di diametro compreso tra i 3 e i 5 metri. La distanza dalla spiaggia permetterà di spezzare le onde (le più alte si aggirano intorno ai 7 metri e mezzo) e di fermare le’effetto erosivo. Il terzo intervento prevede di realizzare setti sommersi, sempre in geotubi, perpendicolari al litorale di lunghezze alternate,via via sempre più corti (i primi saranno di 300 e 150 metri) fino alla foce del Versilia. Il quarto intervento è quello legato al rinascimento.
L’effetto atteso, secondo i modelli riprodotti in vasca è un accrescimento della spiaggia pari a circa 15 metri.
Importante sarà poi, anche in termini scientifici, il monitoraggio dei risultati nell’immediato e nei due anni successivi rispetto alla fine dell’intervento. Con l’Università di bari è stato messo a punto un sistema di rilevazione con telecamere che è in grado di restituire una serie di immagini di tipo satellitare che permetterà di vedere gli effetti e come si rimodella il litorale, a queste si aggiungeranno rilevazioni aeree iniziali e finali che permetteranno, passato un anno dal termine dei lavori, di passare alla fase della manutenzione e dell’assestamento dell’intervento, vedendo le eventuali modifiche da apportare.
Lavori potranno essere svolti al di fuori del calendario della stagione balneare, tenendo presente le condizioni del mare: nell’immediato, nella prima fase da qui alla fine di giugno la Provincia, in accordo anche con i balneari, sta valutando con l’Ati che si è aggiudicata la possibilità di partire con il primo intervento, il dragaggio del Versilia, utilizzando la sabbia per un rinascimento nella zona del Magliano, giudicato necessario ed urgente dagli stessi balneari.