“Io sono assolutamente dalla vostra parte e sono pronto a scendere in piazza con voi, al vostro fianco e in prima fila, con la fascia blu della Provincia per reclamare in modo forte assieme a voi e agli altri istituti del territorio che ci vengano assegnate le risorse necessarie per mettere mano seriamente al patrimonio edilizio scolastico che sconta tutti i problemi legati all’età”.
Lo ha detto il presidente della Provincia di Massa-Carrara Gianni Lorenzetti agli studenti dell’Istituto alberghiero, incontrati nella Sala della Resistenza di Palazzo Ducale a margine della loro giusta protesta rispetto alle difficoltà strutturali della loro scuola, dove sono presenti ponteggi e puntellamenti per la messa in sicurezza, aggravati dalla necessità di svolgere lavori urgenti all’altra sede, quella del Toniolo, dove erano collocate le classi del biennio, spostate provvisoriamente nella sede principale per permettere l’allestimento di un cantiere con durata dei lavori per unna ventina di giorni. Un fatto che ha costretto la scuola a turnazioni mattutine e pomeridiane.
Il presidente ha ascoltato tutte le proteste e le preoccupazioni di alunni e genitori e , impegnandosi ad incontrare la dirigente scolastica e il consiglio d’istituto, ha detto chiaramente che purtroppo non c’è alternativa.
“Dal 2015 – ha precisato – abbiamo iniziato, nel rispetto della normativa, a sottoporre tutti gli edifici a verifiche statiche e sismiche e alcuni risultati, sul secondo aspetto, ci hanno spinto ad adottare soluzioni che permettessero di mettere in sicurezza gli edifici inattesa di poter avere finanziamenti per interventi definitici e risolutori”.
Un edificio come l’alberghiero, risalente agli anni 30 non può essere conforme alla recente normativa antisismica. “Per questo motivo abbiamo presentato al bando regionale dello scorso giugno un progetto che solo per l’alberghiero necessita di 11 milioni di euro per un intervento che prevede lo smembramento interno, lasciando le mura perimetrali, e una ricostruzione interna in linea con tutte le normative in materia di antisismica e sicurezza sotto ogni punto di vista. Abbiamo presentato questo ed altri progetti per un totale di 40 milioni. In Toscana ne sono stati presentati oltre 500 per una richiesta di 1 miliardo e mezzo di euro, a dimostrazione di come il problema edifici scolastici sia generale. Quello sull’alberghiero è al 29° posto, ma pare che per quest’anno il governo non metta risorse necessarie per arrivare fino a noi. Forse, se metteranno risorse, nel 2019.
Adesso purtroppo a tutti noi è toccato misurarci on questo problema, aggravato dalla temporanea indisponibilità delle aule dell’Istituto Toniolo, ma, come spiegano i tecnici è temporanea”.
Infatti i lavori per la messa in sicurezza delle pareti portanti iniziano verosimilmente in settimana per chiudersi in 20 giorni e man mano che procederanno piano per piano le aule torneranno gradualmente disponibili.
Sulla richiesta degli alunni rispetto alla sicurezza i tecnici intervenuti sono stati chiari: bisogna distinguere la staticità, quindi la capacità di sopportare i carichi in condizioni normali, dalla sicurezza sismica. Nel primo caso la struttura non ha problemi. Nel secondo, così come per tutti gli edifici costruiti dopo gli anni 80, non c’è rispondenza rispetto alle norme in materia.
Ma perché non intervenire prima per affrontare questa emergenza è stato chiesto?
“La soluzione più tranquilla per me – ha spiegato Lorenzetti – sarebbe stata quella di una soluzione ponte con i container, perché è chiaro che per ovviare alle soluzioni attuali l’alternativa era la chiusura dell’istituto e la creazione di una cittadella in provvisoria per ospitare i 1000 studenti. Ma ci ercvamo mossi nei mesi scorsi anche per trovarne un’altra: ad esempio abbiamo valutato la possibilità di trasferire tutto nell’edificio più recente dell’ex ospedale di Massa, ma le verifiche effettuate, anche di ordine strutturale, hanno messo in rilievo che questo non era possibile. Come non lo è stato anche per altre possibili soluzioni: una di queste era la Torre Fiat di Marina di Massa, improponibile per costi, ma anche per la non presenza di spazi adeguati rispetto alla suddivisione degli interni.
Il problema in tutta la sua ampiezza si presenterà nel momento in cui atterremo il finanziamento, e in quel caso forse la soluzione container sarà obbligata, anche se, nel frattempo abbiamo chiesto alla regione Toscana la disponibilità della attuale sede del Centro per l’impiego di Massa, vicino all’Ipsia Barsanti, che ha spazi idonei per essere sfruttati come classi”.