Una lettera da inviare con urgenza al Ministro dello sviluppo economico con tre richieste precise relativamente alla vertenza dello stabilimento Sanac di Massa: questo l’impegno preso da tavolo istituzionale convocato dal presidente della Provincia di Massa-Carrara, Gianni Lorenzetti nel Palazzo Ducale di Massa.
“In primo luogo – ha detto il presidente tirando le fila in conclusione – chiediamo un impegno preciso affinché Acciaierie Italiane saldi il debito di circa 35 milioni di euro verso lo stabilimento massese”.
Su questo punto c’è stato anche l’impegno della senatrice Laura Bottici, presente, a contattare Domenico Arcuri, amministratore delegato di Invitalia. Sarebbe una boccata d’ossigeno per evitare, come hanno osservato i sindacati a più voci, che l’azienda possa chiudere finita l’estate.
All’incontro hanno preso parte anche l’onorevole Cosimo Ferri, il consigliere regionale, Giacomo Bugliani, i sindaci di Massa, Francesco Persiani, e di Carrara, Francesco De Pasquale, i segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil, Del Vecchio, Figaia e Borghini, nonché le sigle di categoria e la Rsu. Collegato a distanza il consigliere del presidente della Regione Toscana per il lavoro e le crisi aziendali, Valerio Fabiani.
La seconda richiesta riguarda la ripresa degli ordini sempre da parte di Acciaierie italiane in tutti i quattro stabilimenti Sanac in Italia, per consentire di superare la cassa integrazione e riavviare, ad esempio a Massa, la seconda linea produttiva.
Infine ultima richiesta quella di un tavolo con il ministro per capire, rispetto al futuro, quale sia lo stato dell’arte relativamente alla gara per l’acquisizione di Sanac che vede in campo una unica offerta ritenuta, allo stato attuale, valida, cioè quella della indiana Dalmia.