La grammatica della fantasia. A Pontremoli Reading con Gian Luca Favetto

E’ mio, quando lo guardo

Alla riscoperta di uno sguardo critico costruttivo sul mondo che ci circonda e su noi stessi. Farlo, assieme a Gian Luca Favetto, attraverso alcune espressioni culturali che, il mondo, lo interpretano e lo raccontano: letteratura, cinema, teatro… Che uno scriva libri, giri film, componga testi teatrali o canzoni, quello che fa è leggere, dentro e fuori di sé. Coltiva il proprio sguardo poetico sul mondo. Mette insieme il pathein con il poiein, il sentire con il produrre. Prima ancora di comunicare, condivide un’esperienza, un sentimento, una storia. Questo è fare poesia. Lo sguardo critico si origina dallo sguardo poetico. Lo sguardo poetico parte dall’ascolto, dalla lingua. La lingua fa il cervello. E il cervello fa, rifà il mondo. In tempo di omologazioni e semplificazioni, il rischio è di perdere lo sguardo critico-poetico, che significa autonomia e indipendenza di giudizio.

Partendo dai versi di Rodari, un racconto della poesia come bene comune, seguendo un viaggio che ha più di un senso, più di una direzione, sulle orme del libro dell’autore intitolato “Attraverso persone e cose La poesia”, pedinando altri autori (Whitman, Pavese, Kavafis, Rilke).

Pubblicato: 13 agosto 2020
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