Sono numerosi gli eventi che richiedono interventi di protezione civile. Gli stessi dipendono da numerose cause, sia naturali che artificiali e coinvolgono in misura diversa persone, beni ed infrastrutture.
In termini analitici, il rischio è espresso da una formula che lega pericolosità, vulnerabilità e valore esposto:
Rischio = pericolosità x vulnerabilità x valore
dove la pericolosità esprime la probabilità che in una zona si verifichi un evento dannoso di una determinata intensità entro un determinato periodo di tempo. La pericolosità è dunque funzione della frequenza dell’evento.
La vulnerabilità invece indica l’attitudine di un determinata “componente ambientale” (popolazione umana, edifici, servizi, infrastrutture, etc.) a sopportare gli effetti in funzione dell’intensità dell’evento. La vulnerabilità esprime il grado di perdite di un dato elemento o di una serie di elementi risultante dal verificarsi di un fenomeno di una data intensità, espressa in una scala da zero (nessun danno) a uno (distruzione totale).
Il valore esposto o esposizione indica l’elemento che deve sopportare l’evento e può essere espresso o dal numero di presenze umane o dal valore delle risorse naturali ed economiche presenti, esposte ad un determinato pericolo.
Il prodotto vulnerabilità per valore indica quindi le conseguenze derivanti sia in termini sia di perdite di vite umane, che di danni materiali agli edifici, alle infrastrutture ed al sistema produttivo.
Il rischio è quindi il prodotto della probabilità di accadimento di un evento per le dimensioni del danno atteso.
Nelle pagine di questa sezione sono stati descritti i maggiori rischi che interessano il territorio della Regione Toscana con particolare riferimento alla nostra Provincia con riferimenti normativi e collegamenti alle strutture regionali e provinciali competenti.