Cos’è l’anima del vino? È la sua originale e inimitabile personalità, quella che ne fa un prodotto unico, frutto di un modo esclusivo di interpretarne la materia prima e la lavorazione, rispettando in toto le caratteristiche della territorialità. Quello che si fa irresistibilmente “ribere” dopo il primo sorso. Quello che non si piega alle esigenze del mercato.
Ed è a quest’anima che fa riferimento Massimo Rustichini nel suo ultimo lavoro editoriale che per l’appunto parla de “L’anima del vino toscano”, fresco di stampa, che si presenta al pubblico nel corso di una serata in programma nel cortile del Palazzo Ducale di Massa, sabato 14 luglio, alle ore 21,30.
L’autore, sommelier AIS e precursore del vino al bicchiere, selezionatore di vini di alta qualità e scopritore di sconosciuti vignaioli di talento, oggi “firme” dell’enologia italiana, accompagna il lettore in un viaggio affascinante nella bellissima terra toscana, con i suoi paesaggi e la sua arte, tra vigne e cipressi nella narrazione di quegli individui che ancora si rispecchiano e si ritrovano nel vino che producono, cui nessuno è ancora riuscito a rubare l’anima.
Il viaggio di Rustichini nell’anima del vino ci porta in 61 cantine con 70 vini assaggiati (mediamente 1 vino per ogni azienda, salvo pochissime eccezioni), e in 16 “Posti giusti” come li definisce (specialità alimentari, osterie, ristoranti, pasticcerie, enoteche, ecc.)
C’è un motivo per cui la presentazione parte dal territorio della Provincia di Massa-Carrara e dall’ente che la rappresenta: l’attenzione dedicata al nostro territorio. Infatti nel libro sono 13 le cantine di cu si parla e 14 i vini assaggiati, oltre a 5 “Posti giusti”.