Un ultimo accorato appello affinché venga scongiurato l’accorpamento della Camera di Commercio di Massa-Carrara a quelle di Lucca e Pisa: all’unanimità lo ha rivolto al presidente del consiglio dei ministri, Draghi, e al ministro dello sviluppo economico, Giorgetti, l’assemblea dei sindaci, il terzo organo istituzionale della Provincia di Massa-Carrara, appositamente convocata dal presidente della Provincia, Gianni Lorenzetti, che la presiede, su input del commissario straordinario della Camera, Dino Sodini.
“Facciamo nostri e ribadiamo” si legge nella lettera “i numerosi dubbi e criticità più volte evidenziati dalla locale Camera di Commercio sulla riforma camerale che per quanto ispirati a principi di razionalizzazione ed economicità, nei fatti, non si sono tradotti in un vantaggio, ma in un danno”.
“La riforma – prosegue il documento – ha previsto numerosi interventi sulla legislazione previgente e nel successivo corso attuativo già numerosi punti sono stati oggetto di emendamenti
Di fatto, l’unica parte pregnante della riforma che rimarrebbe è quella relativa agli accorpamenti degli Enti, che dagli originari 105 devono diventare 60.
Accorpamenti che però non riguardano tutti gli Enti camerali.
Nel caso della Camera di Commercio di Massa-Carrara c’è l’aggravante che l’accorpamento sarebbe a tre con Massa-Carrara, dimensionalmente pari alla metà delle altre due singole Camere.
Questo fatto genera sul nostro territorio una grande e legittima preoccupazione, come peraltro rilevato in numerosissime altre realtà del paese, perché mette in difficoltà non solo l’ istituzione Camera di Commercio, ma tutto il territorio degli Enti locali e delle imprese.
Le Camere non sono solo uno ‘sportello amministrativo’ che eroga servizi burocratici. Sono soprattutto un luogo di sviluppo di relazioni tra il sistema delle imprese e quello politico degli Enti locali. La Camera insieme alle imprese ed agli Enti locali è un motore propulsore con progetti, azioni e risorse finalizzati allo sviluppo locale. Ciò è possibile solo perché la Camera è presente sul territorio ed è guidata da uomini che ben conoscono il territorio.
Le Camere raccolgono ed impiegano risorse nella propria area di competenza, non andando ad incidere per nulla su quelle statali.
Staccarle, in particolare quelli minori, dal proprio territorio vuol dire ‘desertificare’ quelle aree di iniziativa, relazioni e risorse che invece andranno a riallocarsi là dove la ‘governance’ della Camera allargata farà pendere l’ago della bilancia”.
Non c’è un meccanismo che garantisca nel nuovo ente accorpato una presenza equilibrata dei territori, fatto che causerà una sotto rappresentanza del nostro territorio che non potrà incidere sulle decisioni.
Ecco quindi un ultimo appello “per un intervento risolutorio che garantisca alla Camera di Commercio di Massa-Carrara ed a tutto il territorio della provincia di poter continuare a fare il proprio lavoro, così come in quasi 160 anni di storia questo Ente ha fatto egregiamente ad unico servizio della comunità locale”.