Strettamente correlato al rischio idraulico, è anche il rischio dighe, considerato la presenza di tale strutture sul territorio provinciale.
Sono presenti tre dighe e relativi invasi artificiali:
- Dighe di Rocchetta (Comune di Mulazzo)
- Diga di Giaredo (Comune di Pontremoli)
- Diga di Paduli (Comune di Comano), che determina il lago Lagastrello e sbarra il fiume Enza che poi attraversa le provincie di Parma e Reggio Emilia.
Poiché la diga di Paduli ha una ricaduta sopratutto in Emilia Romagna, pur trattandosi di dighe di medie-piccole dimensioni, è stato redatto un protocollo d’Intesa tra la Prefettura e la Provincia di Massa Carrara con la società che gestisce le dighe di Rocchetta e Giaredo, al fine di migliorare il flusso di informazioni in presenza di allerte meteo significative e ondate di piena.
Si descrivono sommariamente le caratteristiche delle dighe presenti.
Diga di Rocchetta
Si trova sul Torrente Teglia, ha un bacino imbrifero diretto di circa 29 km2, una capacità d’invaso di circa 5.000.000 m3 con paratoie dello scarico di superficie chiuse e di circa 3.500.000 m3 con le paratoie dello scarico di superficie aperte.
La totalità delle opere di captazione della Centrale di Teglia, di cui fa parte anche la diga di Rocchetta, non condiziona la portata del naturale transito dell’acqua nei rispettivi torrenti in caso di portate elevate.
La gestione della diga della Rocchetta interessa, principalmente, il torrente Teglia fino all’immissione nel Fiume Magra.
– Altezza diga: 76 m
– sviluppo al coronamento: 136 m
– quota massimo invaso: 403,50 m s.m.
– Volume totale invaso: 5.022 106 m3
– Superficie alla quota di massimo invaso: 0,195 Km2
Diga di Giaredo
Fa parte dell’asta del Magra, insieme a quella di Rocchetta, va ad alimentare la centrale di Teglia. Si trova sul torrente Gordana nei pressi dell’abitato di Giaredo rientrante nel Comune di Zeri (MS).
– Altezza diga: 27,50 m
– sviluppo al coronamento: 40,93 m
– volume diga:
– quota massimo invaso: 366,50 m s.m.
– Volume totale invaso: 222 106 m3
– Superficie alla quota di massimo invaso: 0,024 Km2
Diga di Paduli
Posta al confine con l’Emilia Romagna, sbarra il torrente Enza e, per la sua strutturazione, ha una ricaduta principalmente nelle provincie di Parma e Reggio Emilia.
Lo sbarramento del Paduli, che dà vita al lago del “Lagastrello”, è stato costruito tra il 1906 e il 1910, per formare un serbatoio della capacità di 3.45 Milioni di m3 atto alla regolazione stagionale dell’energia producibile nelle centrali dell’asta idroelettrica Cedra – Enza, direttamente nella centrale di Rimagna.
Lo sbarramento si trova a quota 1145 sul vasto altopiano di Paduli, sul crinale appenninico in prossimità dello spartiacque per le acque dell’Enza e del Magra.
– Altezza diga: 27,00 m
– sviluppo al coronamento: 160 m
– volume diga: 67.500 m3
– quota massimo invaso: 1.160,50 m s.m.
– Volume totale invaso: 338 106 m3
– Superficie alla quota di massimo invaso: 0,40 Km2