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Rischio sismico

Il terremoto è un fenomeno non prevedibile e generalmente di breve durata (qualche decina di secondi), ma che può avere effetti devastanti, come la storia anche recente ci ricorda. L’impossibilità di prevedere i terremoti determina, ancor più che per gli altri rischi, la necessità di un’accurata ed estesa opera di prevenzione.
La Toscana, come quasi tutto il territorio italiano, è soggetta ad eventi sismici che, in alcuni casi anche recenti, hanno causato danni alla popolazione ed alle infrastrutture sia pubbliche che private. A rendere particolarmente elevato il rischio sismico in alcune aree della nostra regione, concorrono diversi fattori: la sismicità dell’area, la densità di popolazione di alcuni centri urbani, la qualità dei materiali da costruzione e l’epoca di costruzione degli edifici. Occorre infatti considerare che i terremoti vanno a colpire un patrimonio edilizio che per buona parte, soprattutto nei centri storici dei nostri numerosi comuni, risale a epoche antiche, quando ancora non si conoscevano le tecniche di costruzione antisismica.
La Regione Toscana già da anni ha adottato una politica di prevenzione consente di seguire una strategia di intervento sia per ridurre la vulnerabilità degli edifici, rendendoli più resistenti al sisma, ma anche di informare la popolazione sui rischi e sul comportamento da seguire prima, durante e dopo il verificarsi di un evento sismico. Ha promosso la realizzazione di studi, ricerche e indagini rivolte alla conoscenza della pericolosità sismica del territorio, della vulnerabilità del patrimonio edilizio e degli effetti locali, finalizzate alla elaborazione di carte di rischio sismico e degli scenari sia a livello regionale che locale, nonché all’informazione di massa ed alla formazione dei tecnici e dei professionisti. Le iniziative regionali sono state definite la prima volta fin dal 1983 con un programma quadro, che è stato aggiornato successivamente anche in base alle leggi regionali 56/1994 e 56/1997.
Ogni evento sismico di rilievo anche fuori dal territorio italiano, viene monitorato dalle reti di rilevamento coordinate dal Dipartimento (RNSC dell’INGV); il Dipartimento possiede anche una sua rete di rilevamento in grado di registrare gli eventi più  forti: (RAN – Rete Accelerometrica Nazionale).

Pubblicato: 09 marzo 2005Ultima modifica: 25 febbraio 2019
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