Il terremoto del 7 settembre 1920

Il terremoto avvenuto il 07 settembre 1920 è stato registrato con i seguenti parametri:

  • epicentro localizzato a Vigneta (Fivizzano);
  • intensità X grado della scala MCS;
  • magnitudo 6,5 della scala Richter;
  • profondità ipocentrale 14 Km;

e fu avvertito alle ore 7,55 con una durata di circa 20 secondi; fu preceduta da una serie di scosse minori (la maggiore delle quali pari al VI grado MCS avvenne il giorno precedente alle ore 14,05), e seguita da moltissime repliche che si protrassero con frequenza decrescente per molti mesi, fino all’agosto del 1921.

La zona di massima distruzione, circoscritta dall’isosista di IX grado della scala MCS è risultata pari a circa 160 Kmq e si estende dalla Lunigiana (Provincia di Massa Carrara) all’alta Garfagnana (Provincia di Lucca).

L’area di grave danneggiamento, compresa tra l’VIII e il IX grado della scala MCS, forma una grossolana  ellisse estesa per circa 1060 Kmq, il cui asse maggiore misura circa 70 Km ed interessa i territori delle Regioni Toscana, Emilia Romagna, Liguria ed in particolare delle Provincie di Massa Carrara, Lucca, Modena, Parma, Pisa, Pistoia, Reggio Emilia, La Spezia.

Le località nelle quali si verificarono danni di varia entità furono complessivamente circa 350, di cui almeno 100 subirono crolli e gravi lesioni e le vittime, nella sola Provincia di Massa-Carrara, ammontarono complessivamente a 88 morti e 421 feriti.

Comune morti feriti
Fivizzano 45 300
Casola in L. 19 60
Licciana Nardi 5 15
Villafranca in L. 5 9
Massa 5 7
Aulla 4 12
Carrara 3 7
Bagnone 1 9
Filattiera 1 1
Mulazzo 0 1
Totali 88 421

 

Il numero relativamente basso delle vittime dipese dal fatto che il giorno precedente si verificò una violenta scossa che portò molte persone a rimanere all’aperto e dall’ora in cui si verificò l’evento (ore 7,55) in quanto, data l’economia della zona basata prevalentemente sull’agricoltura e sulla pastorizia, a quell’ora nelle abitazioni si trovavano relativamente poche persone.


 

Pubblicato: 25 febbraio 2019Ultima modifica: 07 settembre 2020
torna all'inizio del contenuto